Obiettivo del metodo è il raggiungimento totale del controllo del processo da avere soltanto 3,4 parti difettose per milione, il che porta a limiti molto restrittivi sulla variabilità del processo produttivo. Tale variabilità viene ad essere così ristretta, che inizialmente l'opinione comune era che fosse impossibile da raggiungere e molti ritenevano che una strategia tre sigma potesse essere accettabile. Tuttavia, alcune industrie hanno dimostrato che un simile obiettivo è raggiungibile. La metodologia Sei Sigma mira all’eliminazione dei difetti e degli sprechi piuttosto che al semplice miglioramento della prestazione media.
Il metodo
La teoria della metodologia Six Sigma prevede che si debbano avere 6 deviazioni standard tra il limite superiore di specifica ed il centro della produzione e lo stesso tra questo ed il limite inferiore. In altre parole, la produzione deve avere una deviazione standard non superiore ad un dodicesimo della larghezza delle specifiche. Nella pratica, questo principio non viene spesso applicato in modo rigoroso, ne consegue che il Six Sigma viene visto come un metodo generale per la riduzione dei difetti. Sotto questo punto di vista, viene anche applicata in ambienti non produttivi in senso stretto, per esempio ai servizi, dove non viene usata tenendo rigorosamente conto degli aspetti statistici.
Operativamente la metodologia altro non è che l’applicazione rigorosa di tecniche statistiche e principi di qualità. I progetti Six Sigma seguono due metodologie ispirate dal Ciclo di Deming Plan-Do-Check-Act.
Queste metodologie, composte da cinque fasi ciascuno, portano le sigle DMAIC e DMADV. DMAIC è utilizzata per progetti volti a migliorare un processo di business esistente. DMADV è utilizzato per i progetti volti a creare progetti di nuovi prodotti o processi.